Gigliola Marcolin

DICEMBRE 1996, PADOVA
Presentazione cartella serigrafie "L’incontro, la nascita e l’uomo"

Un pensiero uscí dalla testa di un uomo profittando del suo sonno.
Era la prima volta e temeva un poco.
Si mise a vagare nello spazio, senza meta e senza desideri benché tutto in lui fosse desiderio. Incontró molti pensieri, ma si accorse che non erano simili a lui, o almeno come lui sentiva di essere.
Erano parvenze, larve, molli, terribilmente molli, pronti a cambiare aspetto al primo contatto.
Provó pietá e tristezza per loro e non desideró conoscerli.
Stava per sprofondare nell’angoscia del pensiero, costretto a diventare solitario, quando gli parve di vedere qualcosa, qualcosa di diverso che si stava dirigendo verso di lui. Quando gli fu abbastanza vicino per poterlo osservare, rimase abbagliato tanta era la luminositá e il variare dei colori di ció che gli stava davanti. "Mi chiamo fantasia - gli disse- e la mia casa é una testa".
"Anche la mia casa é una testa - rispose il pensiero riprendendo fiato- ; anzi stavo proprio per ritornarci. Quando l’ho lasciata era immersa nel sonno profondo, ma se ora si sveglia e non mi trova, forse si arrabbia e non mi lascia piú rientrare. Non ero mai uscito prima, restavo sempre con lei anche se spesso dimenticato" .
La fantasia ebbe un sorriso malizioso: "Se si sveglia e non ti trova forse si arrabbia, ma con se stessa; dirá che é vecchia e che comincia a dimenticare. Forse penserá che deve fare una cura per ritrovarti. Gli uomini credono che i pensieri non possano avere iniziative personali. Sono strane creature gli uomini, ci mettono tanto tempo e tanta pena per farti nascere e darti una casa nella loro testa e poi magari non ne fanno niente, ti lasciano lí e devi approfittarne quando dormono. Voi pensieri siete piú gravi, piú silenziosi e gli uomini se ne approfittano. Per me é diverso, vedi: io ho l’argento vivo addosso, mi agito, infastidisco, e allora la mia casa-testa mi lascia uscire per stare tranquilla. Sono uscita tante volte, come stasera, ma non avevo mai incontrato un pensiero come te. Gli altri erano cosí presuntuosi e si gonfiavano anche per sembrare piú grandi ed importanti. Che risate mi sono fatta!...Ma ero anche tanto triste e allora tornavo nella mia casa-testa, stanca, e desideravo solo dormire". Il pensiero allora disse: "Non mi basta averti conosciuta, io voglio stare con te".
E si unirono nello spazio.
Dalla loro unione nacque MENSCH, l’uomo solo.